L'altalena degli spiriti

Votes taken by Sumotara

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    INVOCAZIONE ALLA DEA



    Graziosa Dea,

    Tu che sei la Regina degli Dei,

    La torcia della notte,

    Creatrice di tutte le cose selvagge e libere;

    Madre delle donne e degli uomini;

    Amante del Dio Cornuto e protettrice di tutti i Wiccan:

    Discendi, Ti prego,

    Con il Tuo raggio di potere Lunare

    Qui nel mio circolo!





    INVOCAZIONE AL DIO



    Dio luminoso,

    Tu che sei il Re degli Dei

    Signore del Sole,

    Sovrano di tutte le cose selvagge e libere;

    Padre delle donne e degli uomini,

    Amante della Dea della Luna e protettore di tutte le Streghe:

    Discendi, Ti prego,

    Con il Tuo raggio di potere Solare

    Qui nel mio circolo!



    fonte

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    Il nome magico




    Il Tempio Magico, con tutto il suo corredo, rappresenta una realtà, uno spazio completamente autonomo, totalmente separato dalla dimensione quotidiana. In questo mondo magico, che è completamente vostro, vi immergerete per operare; dovrete poi imparare ad uscirne con naturalezza, per riprendere la vostra vita abituale. Per facilitare la distinzione fra le due dimensioni (vita magica e vita pratica) è bene che adottiate un nome "magico", che vi designi in quanto operatore: la scelta di tale nome costituisce l'ultimo stadio della vostra iniziazione. Attraverso il nuovo nome, infatti, voi "rinascerete" in un'altra dimensione. Anche questa fase costituisce un'importantissima "azione magica": per nessun motivo, quindi, è da prendere alla leggera. Ricordate che il nome scelto vi contraddistinguerà e vi seguirà per tutta la vita: una volta assunto, infatti, non potrà essere cambiato. Anche per questo motivo occorre grande serietà nell'operare la scelta. L'ispirazione per tale scelta può nascere dalla consultazione di molti testi: i libri mitologici e storici, romanzi fantastici, antichi poemi etc. Potete ricorrere alle fonti che sentite più vicine al vostro profondo essere; limportante è che il nome possieda una certa musicalità e sia in perfetta armonia con la vostra personalità. La scelta non deve essere affrettata: prendetevi tutto il tempo necessario a trovare il nome più appropriato. Se non volete ricorrere alla consultazione di testi, potete adottare un ottimo metodo alternativo, che consente di scegliere con serenità: la meditazione.

    Fonte: Demagia pdf
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    Quattro tipi di maghi

    Alla prima classe appartiene un tipo di uomo che possiede una così ferrea determinazione e tale
    completa fiducia in se stesso e nel suo potere, da dominare la natura con la semplice forza del suo
    spirito ed ottenere il suo fine unicamente con determinata insistenza. Egli comprende che la sua
    volontà è la vera forza motrice e non conosce e non si cura di sapere attraverso quali agenti
    intermediari. Egli trascura e può persino ignorare del tutto come questa forza agisca, ma
    semplicemente sormonta tutti gli ostacoli, quali essi siano, con la forza bruta e fa sì che quanto egli
    desidera, per mezzo della sua forza tremenda e della sua inalterabile convinzione, avvenga. Tali
    maghi sono pochi, ma essi indubbiamente esistono e se non sono benevolmente inclinati possono
    essere estremamente temibili. Essi non necessitano di un metodo per mezzo del quale ottenera la
    fede; la possiedono nella loro vera natura. Alla seconda classe appartiene il tipo duomo che
    raggiunge con la conoscenza la necessaria sicurezza del soggetto con il quale ha da trattare e della
    forza che impiega. Un tale può essere chiamato mago scientifico, poiché ha fatto uno studio preciso
    del piano fisico, dellastrale e del mentale e conosce tutto sui diversi tipi di essenza elementale e
    sulle varie specie di spiriti di natura, sicchè in ogni caso egli è in grado di usare esattamente i mezzi
    più appropriati per ottenere il risultato che desidera con il minimo sforzo e poca difficoltà. La sua
    perfetta familiarità con il soggetto lo rende perfettamente in grado di usare detti mezzi in ogni
    possibile emergenza che possa sorgere. Molti di tali uomini fanno pure uno studio approfondito dei
    tempi e delle stagioni appropriate, come pure delle forze appropriate; essi sanno esattamente quale
    momento sarà il più adatto per produrre un certo risultato e così raggiungono quanto vogliono con
    il minor sforzo possibile. Tutto questo problema degli influssi periodici dei tempi e delle stagioni
    che vanno e vengono è di estremo interesse, ma questo ci porterebbe troppo lontano dal tema
    principale del nostro soggetto, poiché significherebbe riaprire e riesumare l'intero campo
    dell'astrologia. Per noi è sufficiente per il momento comprendere che vi sono tempi e condizioni in
    cui certi sforzi possono più facilmente essere effettuati, sicchè quello che può essere fatto con
    estrema difficoltà (o forse non può essere fatto in una sola volta) può essere realizzato con relativa
    facilità in un altro momento. Questo ovviamente implica lesistenza di influenze planetarie o di altra
    specie che agiscono sopra ed entro il nostro mondo; la conoscenza esauriente di tutte queste cose e
    delle loro combinazioni naturalmente si rende necessaria per loperatore che esercita la magia. Un
    altro tipo di mago ottiene lindispensabile fiducia per assicurarsi lobbedienza ai suoi comandi per
    mezzo della fede e della devozione. Egli ha una fede ferrea e ferma nella guida o deità ed è
    assolutamente certo che allorquando pronuncia qualche comando in quel nome, devessere
    istantaneamente obbedito. Non sto parlando semplicemente di risultati che possono essere prodotti
    sul piano mentale ed astrale, ma anche di effetti fisici visibili con risultati perfettamente definiti.
    Non abbiamo che da leggere la storia ecclesiastica per imbatterci in molti casi di guarigioni
    veramente meravigliose di malattie fisiche, che sono state realizzate proprio per mezzo di sforzi
    determinati dalla fede come quelli ai quali mi riferisco. Le autentiche guarigioni di Lourdes in
    Francia ed a Knock in Irlanda indubbiamente dimostrano che una grande parte delle malattie, anche
    di tipo puramente fisico, cedono dinanzi alla fede. Chiunque ha in questo modo ottenuto sufficiente
    sicurezza troverà la sua volontà fortificata e sarà in grado di produrre i risultati più inaspettati. Si
    dovrebbe ricordare che è la volontà che apporta tale soddisfacente risultato, non lintervento di un
    Grande Essere nel cui nome si parla. E' l'intensa fede che conferisce il potere, ma in chi od in che
    cosa si ha fede conta poco. La grande personalità il cui nome viene invocato può anche non essere
    conscia della circostanza; però se egli la conoscesse ed interferisse in qualche modo è certo che ciò
    sarebbe dovuto più allo sforzo della fede e della volontà del suo seguace, che ad uno sforzo speciale
    del suo potere. Infine unaltra classe di maghi è formata da coloro che credono nellefficacia di certe
    cerimonie oppure di certe formule. Per essi queste formule in loro possesso o cerimonie sono
    indubbiamente efficaci ma il più delle volte non è perché abbiamo qualche virtù inerente al
    cerimoniale, bensì per la completa fiducia e certezza del mago nel risultato che deve
    inevitabilmente seguire quando impiega. Se leggiamo qualche racconto degli alchimisti medioevali,
    vediamo che essi erano a conoscenza di molte di tali cerimonie e che la maggioranza di essisi
    sarebbero considerati incapaci di ottenere i risultati senza essere nelle circostanze alle quali erano
    abituati. Indossavano certi tipi di abiti, usavano certe figure cabalistiche, agitavano intorno alle loro
    teste spade magnetizzate per certi scopi, bruciavano certe droghe ed espergevano certe essenze. E
    vero che alcune di queste cose ha una certa potenza sua propria, ma nella maggior parte dei casi il
    risultato è dovuto alla fiducia dellesecutore che così rafforza la sua volontà per il raggiungimento
    dello scopo richiesto. Era stato detto a costoro dai loro Maestri e dalle scritture, che tutti questi
    accessori sono efficaci e che usandoli sarebbero riusciti nel loro intento. L'uomo lasciato a sé può
    vacillare, sentirsi spaventato, ma con le vestimento appropriate, i segni e le formule e le armi, si
    sente così sicuro del successo che prosegue direttamente senza esitazione verso il suo scopo.

    Fonte: Demagia pdf

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    LA ZUCCA COME SIMBOLO DELLA DEA MADRE



    La tradizione vuole che solo verso il 1700 iniziò a sorgere l’usanza di intagliare strani e spaventosi volti nelle rape e di inserire nel loro interno delle candele illuminate proprio per far allontanare gli spiriti maligni, nel 1845 però, una spaventosa carestia in Irlanda obbligò moltissime persone a immigrare in America portando con loro anche queste tradizioni. La difficoltà di reperire rape nel nuovo continente fece si che il tubero fosse sostituito dalle molto più diffuse zucche gialle che ancor oggi sono uno dei simboli più ricorrenti di Samhain. Se così ci racconta la storia non possiamo far a meno di soffermarci sulla scelta del frutto-simbolo della festa, trovando molte altre antiche tradizioni che riportano alla zucca. Essa è infatti da sempre legata a rituali di morte e rigenerazione che contraddistinguono il culto della dea, infatti il fiore, chiamato giglio, era legato di solito ai morti, il suo colore giallo pallido ricordava appunto il colore delle ossa dei defunti, mentre il frutto, appunto la zucca, era associato alla procreazione e alla fertilità.

    Se così immaginiamo che la lanterna di Halloween abbia origini moderne basta sfogliare il Corpus Hippocraticum del 400-300 a.C. per leggere che

    CITAZIONE
    “…se la donna ha la stanguria tagliare la testa e il fondo di una zucca, metterci sotto del carbone, gettare sul fuoco della mierra triturata, la donna si sieda sulla zucca e faccia entrare quanto più possibile i suoi organi genitali, affinché le parti genitali ricevano più vapore possibile…”



    Ai nostri occhi la descrizione sempre perfettamente coincidere con la lanterna cacciastreghe simbolo della festività. La zucca è così lo strumento per assicurare la procreazione, essa è il priapos primordiale, l’elemento ingravidatore che nasce dalla stessa terra e assicura, nel periodo più oscuro e buio la vita. Del resto la zucca era anche associata al dio Priapo, divinità di origine greca poi successivamente “adottata” dai romani. Il dio, spesso rappresentato con un volto umano e le orecchie di una capra, tiene in mano un bastone usato per spaventare gli uccelli, la falce per potare gli alberi e sulla testa foglie d’alloro. Sua caratteristica più evidente è l’enorme o addirittura il doppio fallo, simbolo proprio della sua natura feconda, aspetto per il quale era anche rappresentato da un pilastrino verticale con sopra scolpita la sua testa e il suo fallo eretto, simbolo appunto della fecondazione.

    Ebbene il dio era anche strettamente collegato alla zucca come possiamo leggere dai Carme Priapei

    CITAZIONE
    “…io sono invocato come custode ligneio delle zucche…”



    E ancora il ricordo della zucca come frutto legato ai rituali di fertilità lo ritroviamo in molti autori latini che la associano al parto e alla gravidanza

    CITAZIONE
    « …intortus cucumis praegnansque cucurbita serpit… »

    o ancora in Propezio che scrive

    « ...caerules cucumis tumidoque cucurbita ventre... »



    Così la zucca è simbolo fallico ma al tempo stesso essa stessa “madre”, portando nel suo ventre fruttifero i semi, come la donna e la dea essa assicura la vita per la sua specie e il sostentamento per gli uomini.

    fonte
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    VUAL



    uvall-illustration



    Duca al Comando di 37 Legioni di Spiriti. Vual e un Angelo appartenente al secondo Coro della seconda Gerarchia, quindi dell'Ordine delle Potenze che partecipano della natura del Fuoco. L'Egiziano e un Djinn che abita i deserti delle sabbie ardenti, delle quali conosce ogni segreto; evocato, ama esprimersi in copto. Se il Magista riuscirà a partecipare della vibrazione di Vual, nonostante il suo arcaico vezzo espressivo, Esso lo aiuterà ad ottenere amore, onori, amicizia, stima e rivelerà cose passate, presenti e future. Vual appare come un Dromedario che puo prendere le sembianze di un umano.
    Altri nomi: Uval, Uvall, Voval, Vreal, Wal, Wall.
    Mantra: VUAL - UVALL – WALL
    Sigillo:

    fonte

    Edited by Sumotara - 22/2/2015, 11:35
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    Ape (Beach): L’ape di solito è citata in connessione con il suo prodotto: il miele. L’ape è industriosa, laboriosa ed efficiente, quando si tratta di portare a termine un compito che le viene affidato. Sa anche difendere in modo intrepido le sue proprietà e la sua casa.

    Aquila (Iolair, Fireun): Nelle storie celtiche l’aquila rappresenta la rapidità, la forza, e la conoscenza della magia. Connette con il sé superiore e vi aiuta a vedere le verità spirituali nascoste.

    Cane (Abach, Madadh) o Hound (Cù): I cani per la loro fedeltà sono spesso menzionati nella mitologia celtica, come ad esempio Bran e Sceolan che appartenevano a mac Cumhail Finn. Il cane era il custode dei mondi ultraterreni e puniva anche i colpwvoli.

    Cavallo (Each): Un popolare animale totem dei Celti; sacro alle dee Epona e Rhiannon. Il cavallo è stato considerato una fedele guida per i viaggi nei mondi ultraterreni. Esso simboleggia resistenza, libertà e potere personale.

    Cervo (Fiadh) o Stag (Sailetheach, Damh): Il cervo è stato spesso un messaggero e una guida per i mondi ultraterreni. Le corna del cervo erano usate dagli sciamani per il loro rituali. Il cervo rappresenta la rapidità, la grazia e la dolcezza. Insegna che si può cambiare sentiero, pur mantenendo la direzione stabilita

    Cigno (Eala): Un mistico uccello descritto in molti modi nelle storie celtiche. Le sue piume sono state spesso utilizzate nei rituali dei Bardi. I cigni sono collegati con la musica e con il canto. I Cigni aiutano anche a interpretare i simboli dei sogni, e sono favorevoli nei periodi di transizione e di evoluzione spirituale.

    Cinghiale (Bacrie, Torc): Importante per l’arte e i miti dei popoli celtici, il cinghiale è stato conosciuto per la sua astuzia e la sua natura feroce. Nel calderone di Gundestrip c’è una placca dove è scolpito un cinghiale e dove i guerrieri hanno un elmo dove è stata fatta l’incisione di questo animale totem. È probabile che, col tempo, il cinghiale sia passato a rappresentare le forze solitarie del guerriero. Il Cinghiale Bianco di Marvan invece fu un veicolo di ispirazione per la sua arte.

    Civetta (Cailleach, Oidhche, Comachag): La parola “cailleach” e il gaelico scozzese-significa “civetta”. La civetta è spesso una guida per i mondi ultraterreni, una creatura che aiuta a vedere nelle tenebre, e anche un rapido cacciatore. Essa può aiutarvi a smascherare coloro che vorrebbero ingannarvi o approfittare di voi.

    Coniglio (Coinean): Un animale sacro alla dea Andraste in particolare. I suoi movimenti sono stati a volte utilizzati per la divinazione. Il suoi poteri sono associati con l’intuizione e con la ricezione di insegnamenti nascosti.

    Corvo (Badb, Rocas): Questo animale era trattato con rispetto. Il corvo era un auspicio di conflitto e di morte, associato alle divinità Macha, Badb, e Morrigan. La parola irlandese per il corvo è badb, che è anche il nome di una dea celtica della guerra. Il corvo era anche ritenuto abile, scaltro, e portatore di conoscenza. Insegna il valore dell’inganno quando questo è necessario. Insegna anche ad imparare dalle lezioni del passato, senza però aggrapparsi ad esso.

    Delfino Questa creatura è stata associata con la divinità del mare. Aiuta a ricordare i sogni e favorisce un riequilibrio della persona, bilanciando i ritmi del corpo, con quelli della natura.

    Drago (Piastras (payshtha), Horm): Il drago nella mitologia celtica-britannica è talvolta rappresentato come un serpente d’acqua. Ci sono molti riferimenti a draghi o serpenti nei miti celtici. In molte occasioni i guerrieri Fianna hanno combattuto enormi draghi. La maggior parte delle culture ha considerato il drago come una creatura benevola che abita le grotte, i laghi, e il centro della terra. Antico simbolo di ricchezza il drago simboleggiava il potere degli elementi, in particolare, quello della Terra, ma anche il tesoro del subconscio. Appare quando è necessaria un’iniziazione.

    Falco (Seabhag): La tradizione celtica orale, elenca il falco di Achill, la più grande isola al largo dell’Irlanda. Come altri uccelli, il falco è un messaggero tra il nostro mondo e il mondo degli spiriti. Tuttavia, ha forza, velocità e poteri più significativi, rispetto ad altri uccelli. Esso simboleggia anche lucidità e grande memoria. Se si sente il grido di un falco durante un viaggio sciamanico, si presenteranno in futuro situazioni che necessitano di audacia e determinazione.

    Farfalla (Dealan-Dé): Molte culture collegano le farfalle con le anime dei morti. Nella tradizione celtica, nei viaggi ultraterreni dove apparivano farfalle erano presenti energie negative. Nella tradizione attuale invece, la farfalla vi insegnerà a liberarvi dal passato e dagli schemi mentali superati, aiutandovi a fare chiarezza per risolvere i problemi.

    Gabbiano (Faoilleann): I gabbiani non figurano nelle leggende celtiche, ma sono collegati alle divinità del mare, come il dio Manannan mac Lir e la dea Don. Come altri uccelli, sono messaggeri dei mondi invisibili.

    Gallo (Coileach): In diverse leggende celtiche, il gallo insegue i fantasmi e sconfigge i terrori della notte cantando all’alba. Egli rappresenta il coraggio dell’azione e la potenza della parola in grado di dissipare negatività.

    Gatto (Caoit, Cat): Molte leggende celtiche raffigurano il gatto come un animale feroce, una creatura del male, ma questo può derivare dal fatto che i gatti a quel tempo erano selvatici. Tuttavia, è stato considerato un potente totem animale di diversi clan; Caithness è stato chiamato il clan dei Catti. In Irlanda si dice che Mac Cumhail abbia combattuto contro un clan del gatto, probabilmente dei Celti, che indossavano le pelli di gatto sui loro caschi. Il gatto è un forte protettore, specialmente quando si deve affrontare uno scontro frontale.

    Grifone: Questa mitica bestia ha la testa e le ali di un aquila, e il corpo e la coda di un leone. Insegna allo sciamano di combinare i poteri di entrambi gli animali. Il grifone simboleggia anche potere e magia.

    Gru (Corr): Un tempo la gru era molto comune nelle Isole Britanniche. Una tardiva tradizione celtica, apparentemente nata dopo l’arrivo del cristianesimo, narra che le gru in un’altra vita erano persone che ora stanno pagando una penitenza per il precedente cattivo operato. La gru era associata al dio del mare Manannan mac Lir. La gru, con i suoi colori nero, bianco e rosso, è stato un uccello sacro, collegato anche alle divinità della luna. Se compare nel viaggio sciamanico. Impartisce insegnamenti e svela i misteri che permettono di raggiungere una verità più profonda.

    Lince: Questa creatura è il custode dei segreti delle confraternite mistiche. La lince può contribuire allo sviluppo delle facoltà psichiche e aiuta nelle pratiche divinatorie. A volte simboleggia la necessità di esaminare se stessi nel profondo, per portare alla luce i talenti nascosti.

    Lontra (Cù-dubh o Dòbhran): Questi animali erano considerati magici dai Celti. La lontra è un forte protettore, che aiuta a ottenere saggezza, sostiene nella ricerca interiore e aiuta a riprendersi dalle crisi depressive. Aiuta a godersi la vita e a vivere nel presente.
    Lucertola (Dearc): Uno dei pochi rettili riconosciuti come utile allo sciamano. Esso simboleggia lo stato di sogno. Se vedi una lucertola in un viaggio, devi essere attento ai tuoi sogni che stanno portandoti un messaggio per trovare realizzazione.

    Lupo (Madadh-alluidh): Il lupo è astuto e intelligente, in grado di pensare in modo indipendente. Può insegnare a leggere i segni della natura e protegge dai pericoli invisibili, insegnando anche l’arte della guerra, quando è necessario. In un viaggio sciamanico vi condurrà ad incontrare il vostro maestro interiore

    Merlo (Druid dhubh, Lon Dubh): La leggenda dice che gli uccelli di Rhiannon sono tre merli, che sono appollaiati e cantano sull’albero della vita ai confini con i mondi ultraterreni. Il loro canto, mette l’ascoltatore in uno stato di trance, che gli consente di recarsi nei mondi paralleli. Il merlo è anche il detentore dei segreti della magia

    Mucca (Bo) :Un tempo la mucca era così importante per i Celti, che è stata considerata una forma di scambio monetario. Antichi signori irlandesi erano noti come l’aire-o signori della mucca. La mucca è sacra alla dea Brigida. La mucca simboleggia abbondanza e protezione; col suo senso materno può difendere il bambino interiore e provvedere a tutte le necessità quotidiane.

    Orso (Arth) : Come animale Totem è presente in molti disegni celtici, anche se non è menzionato nel leggende. La parola “arth”, che significa “orso”, è la radice dalla quale deriva il nome di Re Artù. L’orso è stato notato per la sua forza e la sua resistenza. Esso può aiutarvi a trovare equilibrio ed armonia nella vostra vita, e aiutarvi a compiere un viaggio dentro voi stessi per scoprire ciò che è necessario fare.

    Pipistrello (Ialtag): Associato con il viaggio nel regno degli spiriti vi conduce ad affrontare le vostre ombre interiori per rinascere a nuova vita; grazie al suo radar il pipistrello aiuta a evitare gli ostacoli e le barriere, fisiche e spirituali.

    Rana (Losgrinn): In molte culture la rana è un simbolo di magia e di guarigione. Può insegnare a saltare rapidamente da un livello di coscienza ad un altro, da questo mondo al mondo ultraterreno. La rana può anche aiutarvi a trovare il coraggio di accettare nuove idee e spingervi a fare dei cambiamenti, insegnandovi a fluire con l’esistenza

    Riccio: questa piccola creatura insegna il dono dell’umiltà e dell’innocenza.

    Salmone (Bradan): Una creatura molto saggia, nella cultura celtica. Il salmone vi insegna come entrare in contatto con le conoscenze ancestrali e conferisce il potere della tenacia e della perseveranza per nuotare controcorrente nelle acque della vita, al fine di tornare al vostro centro spirituale.

    Scoiattolo (Feòrag): Questa creatura è sempre indaffarata e può mostrare allo sciamano come occuparsi di magia in modo pratico. Aiuta a pianificare le cose per tempo, in modo da utilizzare al meglio le risorse di cui si dispone. Equilibra lavoro e giocosità.

    Serpente (Nathair): Il serpente è stato a lungo associato con la saggezza, la reincarnazione e la scaltrezza. Legato all’energia istintuale è un simbolo di vita, abbondanza, rinascita, trasformazione e morte. Chiamatelo quando avete bisogno di un forte cambiamento nella vostra vita. Se lo incontrate durante un viaggio sciamanico, forse avete bisogno di lasciare andare vecchie abitudini.

    Tartaruga: La tartaruga si muove lentamente, è metodica e da protezione per affrontare persone e situazioni troppo intense. Favorisce il radicamento e la sintonia con le energie della Terra. Aiuta a fluire con i cicli della vita, e a rispettare le esigenze del corpo.

    Tasso (Broc): Questo animale è irriducibile di fronte al pericolo e si distingue per la sua tenacia e coraggio. Nel racconto di Pwyll’s alla corte di Rhiannon, un tasso è indicato come una guida durante il sogno. Il tasso vi insegnerà a combattere per difendere i vostri diritti e a usare l’aggressività per farvi avanti

    Topo (Luch): Il topo è spesso citato nel folklore celtico. Il topo rappresenta i segreti, l’astuzia, la timidezza e la capacità di nascondersi nei momenti di pericolo. La sua comparsa spesso segnala la necessità di prestare attenzione ai piccoli dettagli.

    Toro (Tarbh): Animale comunemente raffigurato nella mitologia celtica, il toro è simbolo di forza e virilità. In alcuni rituali divinatori era richiesto il sacrificio di un toro bianco. Nel racconto del Tain Bo Cuilgne , due speciali tori sono ambiti da due governanti. Il toro raffigurava anche la fecondità e la potenza maschile.

    Unicorno (Briabhall): Questo mitico animale aveva il corpo di un cavallo bianco, le gambe di un antilope, e la coda di leone; aveva inoltre un solo corno sulla testa. E ‘il simbolo del potere supremo della magia. Insegna che ogni azione è una creazione e che ogni giorno è come una vita a se stante. Aiuta anche a capire il rapporto tra realtà fisica e spirituale.

    Volpe (Madadh-Ruadh, Sionnach): Nella tradizione celtica rappresenta la scaltrezza e la capacità di far perdere le proprie tracce. Permette anche di vedere le motivazioni e i movimenti degli altri, pur rimanendo inosservati.

    fonte
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    Il Viaggio Sciamanico



    Il mondo di sotto
    Per prima cosa bisogna trovare un passaggio che possa condurci nel mondo di sotto. Un luogo conosciuto nella realtà ordinaria come un albero, una grotta, la tana di un animale, un pozzo, una cantina (conosco persone che scendono in ascensore! È importante che sia un posto che abbia un fascino particolare, un luogo “sottile”. In questo luogo troveremo il tunnel che ci conduce nel mondo di sotto. Il passo successivo è imparare a familiarizzare con l’entrata del tunnel ed a passare dallo stato di coscienza ordinaria ad uno stato di coscienza alterato.
    Ci si sdraia a terra con gli occhi chiusi, schiena dritta, al buio completo o con una mascherina. Respirando profondamente si rilassa il corpo come prima di meditare. Si visualizza l’entrata come esiste nella realtà ordinaria, guardandosi intorno utilizzando tutti i sensi. Più sarà “reale” la visualizzazione iniziale, migliore sarà il viaggio.
    Successivamente si passa attraverso l’entrata (le radici dell’albero o un buco nel terreno ad esempio) trovandosi nel tunnel che scende più o meno ripido verso il basso.
    Senza scendere subito ci si trattiene un po’ all’interno del passaggio osservando le pareti, il colore, l’atmosfera. Ancora una volta si utilizzano tutti i sensi.
    Poi si scende giungendo all’apertura e, senza allontanarsi, si osserva il paesaggio che sarà per ognuno diverso. Dopo esser rimasti lì per qualche minuto si torna indietro ripercorrendo il tunnel.

    Prima di procedere con il primo Viaggio Sciamanico è importante esercitarsi a vedere e percepire questi luoghi. Una buona visualizzazione iniziale vi permetterà di entrare nel giusto stato di coscienza per compiere il viaggio. All’inizio, nel caso di difficoltà a trovare l’entrata del tunnel, si può forzare un tantino il processo visualizzandola, oppure nel caso non riusciste ad entrare si può scavare, e così via… l’importante è che una volta sbucati nel mondo di sotto il tutto proceda in modo naturale, senza sforzo di immaginazione, come un sogno lucido.

    Procedura del viaggio

    * Stendetevi sul pavimento coprendovi gli occhi con una mascherina o una bandana per creare una completa oscurità.
    * Ripetete mentalmente 3 volte l’intenzione e lo scopo del viaggio.
    * Parte il ritmo del tamburo (raramente si ha a disposizione una persona che suoni quindi si utilizza l’apposita registrazione) tambureggiamento continuo e monotono senza variazioni nella frequenza e nell’intensità dei colpi.
    * Visualizzate l’entrata del mondo di sotto. Guardatevi intorno.
    * Entrate nell’apertura e scendete nel tunnel. Emergete nel mondo di sotto.
    * Chiamate l’animale guida perché si unisca a voi (nel caso del primo viaggio iniziate a camminare esplorando, osservate gli animali che incontrate evitando di fare ciò che vi sembra pericoloso, oppure posti che non vi danno una buona sensazione, tenetevi lontani dai pesci, tranne i mammiferi come delfini, balene ecc e dagli insetti, tranne api, farfalle, libellule… chiedete ad ogni animale che incontrate e che sembra prestarvi attenzione se è il vostro animale guida)
    * Spiegate all’animale lo scopo del viaggio.
    * Lasciate che vi guidi attraverso le esperienze che soddisferanno lo scopo o l’intenzione del viaggio.
    * Quando il ritmo del tamburo cambia chiedete all’animale guida di riaccompagnarvi all’imboccatura del tunnel (il tamburo interrompe il ritmo fermandosi per un secondo.seguono quattro forti rulli di sette colpi ciascuno, poi inizia un tambureggiamento velocissimo per 30 secondi)
    * Risalite il tunnel mentre il tamburo batte veloce, ma senza dimenticare di ringraziare e salutare l’animale. Uscite all’aperto e lasciate che la scena svanisca mentre tornate lentamente alla coscienza ordinaria.


    Il primo viaggio è di esplorazione. Non sempre si riesce ad incontrare il proprio animale durante il primo viaggio. Imparate cosa si prova a muoversi in un'altra realtà. Il tempo e lo spazio non esistono, come non esistono molte altre regole della realtà ordinaria.
    Quando si incontra il proprio animale è solito chiedergli il suo some, che andrà tenuto assolutamente segreto. Gli animali apprezzano molto quando noi danziamo per e con loro, oppure possiamo giocare, sono tutti modi per stabilire un maggior contatto nel mondo di sotto e per creare uno scambio energetico. Gli si chiede inoltre di mostrarvi i suoi poteri e abilità. Vi può portare nei suoi posti preferiti e nel vostro luogo di potere.
    Chiedete e lui avrà tutte le risposte, naturalmente non vi fornirà informazioni, che non vi servono al momento, per un cammino di crescita. Ogni animale guida conosce la geografia dei mondi sottili, può spostarsi attraverso i piani, e conosce le creature che li abitano. Non vi permetterà di fare cose che possano rappresentare un pericolo, per questo è importante chiamarlo ogni volta e stargli vicino.
    Quello che accade nel viaggio sciamanico è assolutamente reale nell’universo sottile, l’unico ostacolo alla nostra comprensione delle cose è rappresentato dal nostro ego. Quando chiediamo qualcosa al nostro spirito guida dobbiamo essere aperti a qualsiasi tipo di risposta e non forzarla, questo vale anche per quello che vediamo e percepiamo… in genere gli spiriti guida danno un sensori pace e benessere, se non è così, c’è sicuramente qualcosa che non va! (Quando ricevo qualche risposta che non mi convince sono solita dire al mio animale “sei stato tu o il mio ego rispondere?”)

    Come ogni buon amico, l’animale guida si aspetterà una certa considerazione ed un impegno da parte vostra.

    CITAZIONE
    * Non ignoratelo e non cercatelo solo quando avete bisogno di compiere il viaggio
    * Invocatelo e rivolgetegli un saluto di buongiorno ogni mattina
    * Appendete una sua immagine dove potete vederla ogni giorno
    * Portate un amuleto o un pendente in suo onore
    * Rendete parte della vostra pratica fisica la consapevolezza della sua presenza chiamandolo ad unirsi a voi quando camminate, correte, ecc
    * Come parte della vostra pratica artistica, disegnate, scolpite, scrivete circa il vostro animale
    * Potete chiedergli quale aroma o incenso preferisce, quale colore di candela e accenderli in suo onore
    * Chiedetegli in che modo vorrebbe che gli prestiate attenzione o spendiate del tempo con lui ogni giorno. Potete sempre contrattare se chiede qualcosa di impossibile!



    è importante sviluppare un rapporto intenso e continuo con il proprio animale guida in modo da riuscire a comunicare ed interagire con lui al meglio. Un buon contatto è importante inoltre per l’esplorazione del mondo di mezzo e il mondo di sopra.

    Fonte: www.cervobianco.it/index.php/viaggio-sciamanico.html
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    Amuleti Comuni

    Vi posterò un elenco dei più comuni, nonchè più conosciuti, amuleti in circolazione.



    Il corno

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    Rappresenta sopratutto un portafortuna che la tradizione popolare adopera contro il malocchio e l’invidia in genere.
    Detta tradizione, difatti, si basa sul fatto che a causare la malasorte di una persona non siano tanto una serie di fattori intrinsechi ed estrinsechi alla persona stessa, oppure il caso, gli incidenti o le difficoltà di vario genere, quanto invece l’invidia e la malevolenza di certa gente.
    Per antagonizzare, o se vogliamo, esorcizzare l’invidia ed il malocchio, si usa portare con sè un cornetto per lo più d’oro o d’argento.
    Ma a volte può essere di semplice metallo addirittura di plastica dura.
    E’ il simbolo in se stesso che conta. In questo caso trattasi di propizio simbolo fallico, non dimenticando che nell’antichità il corno rivestiva anche un preciso significato di forza divina, in tal guisa che lo si vedeva raggiare persino dalle fonti di Profeti e Messaggeri di Dio.

    Il gobbetto

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    Si tratta di una statuina, di legno, di metallo o di plastica dura, raffigurante un uomo gobbo, terminante a punta di corno, anzichè con le gambe.
    Vale ciò che si è detto per il corno, ma il gobbetto sembra che la tradizione popolare lo abbia associato più contro l’invidia che altro.

    Il ferro di cavallo

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    E’ utilizzato sopratutto nelle case come scongiuro contro la malasorte e come protettore della casa stessa.
    Per essere efficace, va appeso rigorosamente con le punte rivolte all’insù.

    Le corna

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    L’indice e il mignolo sono tesi, mentre medio e anulare ripiegati.
    E’ il segno che indica le corna che la maggior parte del popolo utilizza come segno di scongiuro in varie occasioni.
    Più vecchio e arrugginito è, meglio funziona il ferro di cavallo.

    La figa brasiliana

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    Il dito pollice viene racchiuso tra l’indice e il medio, e la mano si stringe a pugno.
    E’ un potente portafortuna se forgiato in argento.

    Lo scarabeo

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    Usato anticamente in Egitto quale glifo di rigenerazione e immortalità, viene considerato tutt’oggi un simbolo di fortuna anche da noi.

    La mano di fatima

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    Si tratta di una mano aperta, di metallo, solitamente d’argento, le cui cinque dita aperte richiamano i cinque pilastri dell’Islam (Maometto, Alì, Fatima, Hassan, Hussein), o anche le cinque prescrizioni fondamentali per i maomettiani: fede in un unico Dio, la preghiere pubblica cinque volte al giorno in direzione della Mecca, il digiuno del Ramadan, l’elemosina, il pellegrinaggio, almeno una volta nella vita alla Mecca.
    Si tratta di un potente amuleto contro il malocchio.
    Si usa porlo dietro l’uscio di casa.

    L'occhio

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    Potente sigillo d’origine egizia (l’occhio del Dio Horus) contro ogni avversità; protezione universale.
    Si usa in argento oppure in oro.

    Le forbici

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    Meglio se vecchie e arrugginite. Da appendere al muro con le punte aperte.
    Protegge la casa dagli ospiti malevoli.

    IL NUMERO 13



    E’ considerato dai più, un numero che porta iella, come il 13 e il 17.
    Solitamente, però, il numero 13 si utilizza come portafortuna.
    Sempre la tradizione popolare vuole che un mazzo di spighe di grano tenuto in casa sia di buon auspicio e porti il benessere in abbondanza.

    Il Lingam



    In India esso rappresenta il Fallo, simbolo di vita e fertilità.
    Lo si usa portandolo appeso ad una catenella al collo, forgiato sia in bronzo che in argento.
    E’ un indiscusso elargitore di abbondanza e prosperità, di valore universale.

    Il chiodo romano

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    Utilizzato presso i Romani, come mezzo di difesa occulta contro gli spiriti malevoli;
    Tito Livio così definisce il chiodo: “Necessitas quae ultimum ac maximum telum est” (E’ necessaria quale più potente ed ultima arma di difesa).

    fonte
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    Vecchia Religione



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    Per Vecchia Religione si intende quel complesso di tradizioni, credenze e riti ancestrali anteriori all'avvento del Cristianesimo, presenti ancora oggi in forme più o meno velate soprattutto negli ambienti legati al mondo contadino e rurale, basati su una visione animistica della natura, ritenuta popolata da creature e spiriti invisibili. L'antropologa Margaret Murray sostiene in proposito che «la continuità della religione pagana durante il Medioevo diventa un fatto irrefutabile quando si scopre che sopravvive anche ai giorni nostri».

    Storia

    La credenza che la natura fosse abitata da esseri o spiriti responsabili della sua crescita e di ogni suo fenomeno sembra risalire agli albori dell'umanità, presentandosi come una caratteristica comune alle più svariate espressioni dello sciamanesimo e dei riti animisti. Secondo le mitologie indigene africane o in quelle orientali persiane, indiane o cinesi, ad esempio, esiste una scala ascendente di spiriti fino ai deva e oltre, di cui l'uomo comune non ha percezione. Anche nell'antica Grecia, del resto, le divinità del pantheon politeista erano ritenute personificazioni delle forze della natura, e concepite ad essa immanenti; Talete affermava in proposito che «tutte le cose sono piene di dei».

    Antica Roma


    Analogamente le divinità dell'antica Roma rappresentavano forze magiche della natura, chiamate numina, entità originariamente indeterminate come i Lari ed i Penati che saranno progressivamente identificate in soggetti antropomorfi. La mancanza di un "pantheon" definito favorì anche l'assorbimento delle divinità etrusche, come Turan (identificata con Venere), e soprattutto greche. Altre espressioni della religiosità romana, come i Baccanali ed i culti dionisiaci, furono represse con la forza dallo Stato per la loro pericolistà sociale e politica, come anche una serie di rituali e incantesimi occulti compiuti da maghi e streghe di cui si trova ampia testimonianza nella letteratura latina, ad esempio nelle opere di Orazio, Porfirio, Plinio il Vecchio e Virgilio; nel panorama letterario della magia latina un posto di prim'ordine spetta poi alle Metamorfosi di Apuleio. Nel diritto romano le leggi antiche prevedevano pene severe per quanti utilizzavano pratiche magiche per conseguire scopi criminali.

    Età cristiana

    La perdita di attrazione delle divinità tradizionali fra la gente favorì l'avvento del Cristianesimo, in cui Dio si rivela come Persona e come Trascendenza, nel quale tuttavia molti riti ed elementi del politeismo pagano, pur perdendo il legame con la loro matrice originaria, filtrarono nella nuova religione, mantenendo ad esempio una traccia di sé nella venerazione dei santi e dei patroni. Altri esempi sono la festa del giorno del Solstizio d'inverno (natalis solis invicti, «natale del sole invincibile») che passò nel cristianesimo divenendo la festa del Natale, in cui il Logos si è fatto carne rendendosi «luce degli uomini». La festa cristiana dell'Epifania si sovrappose analogamente alla festa pagana egiziana in onore di Iside. Per il resto, le antiche divinità, laddove non vennero assimilate e riadattate, furono viste in un'accezione negativa e identificate per lo più come demoni.

    Dal Medioevo al Rinascimento


    Nell'alto Medioevo, a ogni modo, le sopravvissute credenze della vecchia religione venivano guardate se non altro come superstizioni prive di fondamento, e la loro sotterranea permanenza non costituì un particolare problema. Soltanto alle soglie del Rinascimento si registrarono fenomeni di stregoneria ritenuti veritieri, che l'Inquisizione si propose di reprimere, cercando al contempo di porre un argine alle crescenti esecuzioni sommarie che si andavano verificando in Europa nei confronti di presunte streghe. Nel 1326 e 1484 furono emesse due bolle papali che condannavano apertamente l'occultismo e le pratiche magiche, mentre il primo processo per stregoneria risale al 1340; un altro processo di una certa rilevanza si ebbe a Milano nel 1390 nei confronti di due donne, Sibilla e Pierina, che affermavano di aver partecipato al «Gioco di Erodiade». Con la pubblicazione del Malleus Maleficarum nel 1487, che identificava di fatto la stregoneria col satanismo, veniva ora stabilito che fosse eresia negarne l'esistenza. Nel Cinquecento poi, con l'avvento della Riforma luterana, il fenomeno della caccia alle streghe crebbe di intensità, soprattutto nel Nord-Europa. Questo tipo di persecuzioni, tuttavia, testimonia come nel Rinascimento si assistesse ad un intensificarsi del recupero di forme ancestrali e occulte di religiosità; anche sul piano filosofico, del resto, si stava facendo strada l'idea di una filosofia perenne, comune alle più diverse forme di religione, mentre Giordano Bruno e Tommaso Campanella, per parte loro, elaboravano delle teologie naturali basate su una concezione panpsichista dell'universo combinata con elementi neoplatonici. Sarà invece nel Settecento e con l'Illuminismo che gran parte del sostrato culturale della vecchia religione cominciò a inaridirsi, messo in crisi dalla nuova concezione meccanicistica della scienza, il cui materialismo soppiantava la visione magica e animista della natura.

    Dal Romanticismo al giorno d'oggi

    Una reviviscenza dell'antica religione si ebbe tuttavia con il Romanticismo, durante il quale ci si volse alla riscoperta del passato mitologico dei popoli europei, ritenuto a volte più veritiero dei loro eventi storici. Il diffondersi della massoneria nell'Ottocento rivelò l'esigenza, da più parti avvertita, di una religione universale radicata nella natura, mentre l'opera di Jules Michelet del 1862 (La strega) fu tra le prime che intendeva rappresentare in termini positivi le streghe pagane, fino allora associate al satanismo. La seconda metà del secolo XIX vide inoltre la fondazione da parte di Helena Petrovna Blavatsky di un'influente organizzazione di insegnamento, chiamata società teosofica, che combinava concezioni orientali del buddismo e dell'induismo con quelle del paganesimo classico, principalmente neoplatoniche, e del cristianesimo, creando un'eclettica sintesi spirituale che includeva le nozioni della reincarnazione e del karma.

    Alla fine del XIX secolo, l'antropologo Charles Leland, facendo ricerche nel territorio tra la Toscana e la Romagna, pubblicò tre testi, in cui dopo diversi secoli si tornava a parlare della correlazione tra la stregoneria ed il culto di Diana ed Erodiade (Aradia), da lui descritto in una sorta di vangelo o libro sacro. L'opera di Leland fece da ispirazione all'antropologa Margaret Murray che, nei primi decenni del Novecento, cercò di ricostruire parzialmente la storia della Vecchia Religione in Europa con la pubblicazione di alcuni libri.

    In Italia intanto, nel primo dopoguerra, con la «via romana agli dei» veniva riproposto da Julius Evola e dal suo gruppo di Ur un ritorno alla spiritualità precristiana di Roma, basato sul culto degli antichi dei romani. Alcuni esponenti di questo nuovo culto come Arturo Reghini cercarono di attribuire al fascismo l'obiettivo di realizzare l'"imperialismo pagano" da essi teorizzato.

    Nel 1939 l'inglese Gerald Brosseau Gardner fu invece iniziato alla Vecchia Religione Anglosassone sancendo la nascita della Wicca, che a sua volta risvegliò l'interesse nei confronti della stregoneria italiana e di una sua possibile rifondazione.

    Nell'ottobre del 2004, infine, Dragon Rouge, con la pubblicazione del libro La Vecchia Religione intese esplicitamente rifondare la Vecchia Religione, incentivando il numero dei suoi praticanti o delle persone ad essa orientate.

    La Vecchia Religione Italiana


    In un senso più specifico, per Vecchia Religione si può intendere una pratica religiosa e spirituale ritenuta nativa dell'Italia, chiamata anche «Stregheria» o «Stregoneria Italiana». Quando Leland alla fine dell'Ottocento condusse una serie di interviste tra la gente dell'appennino tosco-romagnolo, che si dichiarava strega e seguace di un'antica religione, sembrò che fosse stato riscoperto un culto mai sopito, risalente all'epoca romana e persino etrusca, dedito ad adorare un Principio Femminile identificabile con Diana, accompagnato da Apollo (appellato anche come Lucifero) e da Erodiade, presumibilmente figlia di Diana. Altre divinità sarebbero Giano, Pan, Mefite, Ecate, Maimone, Dioniso, Bacco e molti altri.

    Pur essendo innegabili delle sopravvivenze pagane nella religiosità di questi gruppi contadini, è tuttavia improbabile che si tratti di una religione organizzata in forma segreta sopravvissuta da tempi antichi. La sopravvivenza del culto di Diana sarebbe attestata, secondo Leland, dalle testimonianze nei processi per stregoneria a noi pervenute a partire dal XIII secolo. Quanto a Erodiade, secondo lo storico e saggista italiano Ginzburg, essa sarebbe la cristianizzazione di «Herodiana», a sua volta proveniente dalle due divinità femminili Hera e Diana; già nel XII secolo l'abate italiano Ugo da San Vittore parlava di donne che credono di uscire di notte, cavalcando animali, con Erodiade, che assimilava a Minerva.[

    Secondo Leland, a ogni modo, si tratterebbe di tradizioni i cui praticanti venerano in genere gli Spiriti della natura e anche quelli dei propri Antenati, a volte chiamati Lari o Lasa. Essi inoltre adorerebbero, per influenza del sincretismo cristiano, anche i Santi cattolici.

    La concezione della vita dopo la morte è molto libera, spazierebbe da un aldilà non ben definito alla reincarnazione, che porterebbe a rinascere come membro della propria famiglia, o a diventare uno Spirito della Natura.

    All'interno della Vecchia Religione verrebbero inoltre celebrate alcune feste o incontri sacri, chiamati Sabba, in giorni particolari: quattro Sabba maggiori (2 febbraio, 30 aprile, 1º agosto e 31 ottobre) e quattro Sabba minori, che coincidono coi solstizi e gli equinozi; accanto agli otto Sabba o «feste del Fuoco», ci sarebbero tredici feste Lunari in corrispondenza della Lune Piene («feste dell'Acqua»). I luoghi preferiti per i sabba sarebbero il Noce di Benevento e il Passo del Tonale. Per la maggioranza dei praticanti della stregoneria esisterebbe inoltre una naturale continuità tra magia e religione. trattandosi di una magia mirante non a controllare o comandare secondo un processo meccanico, ma che crea e comunica in maniera spontanea in un mondo incantato, organico e vivente.

    Tra le pratiche diffuse, sin dall'antichità doveva essere usato un unguento composto da piante stupefacenti, derivante dallo sciamanesimo, che avrebbe consentito di compiere viaggi con lo spirito. Per evitare danni cerebrali dovuti all'assunzione di tali droghe alcuni praticanti userebbero al posto dell'unguento la meditazione o altre pratiche che permettano lo stato di trance. Verrebbero pure eseguiti esercizi ricorrendo a sogni, viaggi astrali e divinazioni oracolari.

    La Vecchia Religione sarebbe presente in tutte le regioni italiane, in particolar modo in Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Lazio, Puglia e Sicilia, che conterebbero la presenza di un numero significativo di persone ad essa dedite.
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    Le Divinità





    In quanto sopravvivenza dei Culti Pagani praticati in antichità su tutto il territorio italico, il pantheon della Tradizione Italiana coincide con quelli dei popoli che si stabilirono su di esso, come ad esempio quello romano, greco, etrusco, celtico, nuragico, retico, marso e di molte altre civiltà.
    Tuttavia, una testimonianza di rimanenze pagane in epoca cristiana particolarmente importante nel panorama italiano ci è data dall’opera “Aradia – Il Vangelo delle Streghe” dell’antropologo Charles Leland, che ci descrive la venerazione, ancora attiva nell’area tra la Toscana e la Romagna di fine Ottocento, di Diana, Apollo (chiamato nel testo ‘Lucifero’ e ‘Splendor’) e Aradia. Pertanto prenderò questi Dei come punto di riferimento nella descrizione degli Stessi e dei rituali della Tradizione:

    Diana
    Diana è la splendida Dea della Luna, dei boschi, degli animali e della Natura.
    E’ rappresentata classicamente come casta fanciulla, ma nell’opera di Leland è descritta come Madre sia di Aradia che del Tutto.
    E’ protettrice delle foreste e degli animali, in particolare dei cani; Sorella di Apollo/Lucifero, nel Vangelo delle Streghe, anche Dea dell’oscurità.

    Lucifero
    Lucifero è il nome con cui viene appellato Apollo nell’”Aradia”, questo probabilmente per due ragioni:
    - la prima è da riscontrarsi nella demonizzazione da parte della Chiesa delle Divinità precristiane,
    - la seconda nell’epiteto di “Phosphoros” (come nell’Inno Orfico allo stesso Apollo), traducibile in latino con “Lucifer” e in italiano con “Portatore di Luce”.
    Egli è il magnifico Dio del Sole e della Luce, Dispensatore di Felicità e di Conoscenza, Padre di Aradia e Fratello di Diana.

    Aradia
    Aradia è probabilmente, come lo stesso Leland suggerisce, una variante di Erodiade. Nel Vangelo delle Streghe è descritta come la figlia di Diana e di Lucifero, ma anche nei processi dell’Inquisizione è collegata con la figura di Diana.
    Uno dei processi più famosi in cui è riportata è sicuramente quello di Milano nel 1390 contro Sibilla e Pierina, che affermarono di aver partecipato al “Gioco di Erodiade”.
    Secondo Ginzburg, storico e saggista italiano, “Erodiade” deriverebbe da Herodiana, a sua volta proveniente da “Hera” e “Diana”.
    Ugo da San Vittore, abate italiano del XII secolo, parla di donne che credono di uscire di notte, cavalcando animali, con Erodiade, che assimila a Minerva.
    Personalmente, protendo anch’io verso questa assimilazione. E’ probabile, infatti, che nella confusione sincretica tra Diana ed Hera-Giunone, la figlia del Compagno di quest’Ultima, Minerva appunto, sia diventata la figlia dell’altra Dea, sotto il nome cristiano di Erodiade.
    Non a caso la triade Lucifero-Diana-Aradia ricorda molto la Triade Capitolina di Giove-Giunone-Minerva.

    fonte
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    Che cos’è la Tradizione Italiana





    La Tradizione Italiana è la diretta erede e derivazione, in epoca cristiana, delle Antiche Religioni Politeistiche che si praticavano nel territorio italico in età pagana.

    Essa è costituita dalla sopravvivenza, nell’era cristiana, di culti e usi religiosi pagani, di cui reminescenze possono essere scovate nel folclore, nelle tradizioni e nei racconti popolari.

    Questa Via è molto eterogenea in quanto i suoi culti, Divinità e pratiche possono variare considerevolmente da regione a regione, senza contare le innumerevoli tradizioni ereditarie, differenti da praticante a praticante, la maggior parte delle quali sono purtroppo morte con l’avanzare del tempo.

    Tuttavia vi sono dei punti in comune in quasi tutte le sue varianti, così come testimoniato dai verbali inquisitori e dalle differenti leggende popolari di tutta Italia, come ad esempio la struttura del Sabba, componenti sciamaniche quali il “volo in spirito” o la trance, il lavoro con il famiglio (un servitore animale della strega), il culto degli Antenati e quello dei Numi.
    Questa polimorfia, dunque, non ci impedisce di considerare la Tradizione Italiana come realmente esistente, esattamente come non si mette in dubbio l’effettiva esistenza della Tradizione Hellenica, nonostante il calendario, il tipo e la forma dei rituali variassero da città a città.

    Qui propongo un ricostruzionismo che trae le sue basi, come affermavo sopra, dal folclore, dai verbali dei processi e dai trattati inquisitori, ma, soprattutto, dall’”Aradia”, che considero, come affermato dal suo stesso autore in “Etruscan Roman Remains”, una testimonianza del culto medievale (testimoniato a sua volta dal Canon Episcopi, che parla di donne che “credono e affermano di cavalcare la notte certune bestie al seguito di Diana, dea dei pagani (o di Erodiade), e di una innumerevole moltitudine di donne; di attraversare larghi spazi di terre grazie al silenzio della notte profonda e di ubbidire ai suoi ordini come a loro signora e di essere chiamate certe notti al suo servizio”) di Erodiade/Erodiana e di Diana.

    A seconda della Regione a cui si vuole rifare, il praticante della Tradizione Italiana deciderà di adottare pantheon di Divinità venerate da popoli stabilitisi sul territorio della stessa, quali ad esempio quello romano, greco, celtico, etrusco, retico, marsico, nuragico, o altri ancora, in base alla località scelta, alla sua storia e alle sue rimanenze folcloriche di origine pagana.

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    Magia Popolare Italiana



    altare



    Spesso la magia è associata, nell’immaginario popolare, alle antiche tradizioni cabalistiche o al folklore di paesi lontani. La magia europea, per la maggior parte delle persone, è quella di Levi, di Papus, della Clavicola di Salomone o degli antichi grimori…ma non si esaurisce qui. C’è in realtà, nella tradizione italiana, una magia nascosta, antica e potente che mescola sacro e profano, erboristeria e chimica, religione e spiritismo, un vero e proprio corpus dottrinario senza testi scritti ma che si è mantenuto inalterato nel corso dei secoli. E questa magia è sotto i nostri occhi, fra le pieghe di un antico messale della nonna, nell’immaginetta di quel santo che da sempre ci accompagna o in una buffa bambola ricavata da una pannocchia, antico simbolo di protezione per la magia delle campagne, un complemento kitsch per chi la osserva sorniona su una mensola nella cameretta di un bambino.

    La magia italiana è una rete di tradizioni che interessa tutto il Buon Paese, prendendo da luogo a luogo, nomi differenti. In Sicilia veniva chiamata Benedicaria, e benedetti o benedette erano chiamati i suoi praticanti, quando si trattava di magia bianca. Nelle umide pianure del fiume Po erano le strolghe a tenere banco con le loro pratiche strane. Gli insegnamenti riportati in questo libro sono di prima mano e per la prima volta vengono divulgati in una sorta di raccolta, per non dimenticare le nostre origini, per non dimenticare la nostra magia e per essere orgogliosi delle nostre radici. Troverete preghiere, formule, incantesimi, rituali e moltissime ricette. Alcune di queste pratiche sono emigrate con i nostri connazionali nelle Americhe e si sono mescolate ad altre tradizioni, pertanto troverete molte affinità con alcune usanze presenti in altre parti del mondo.

    La magia popolare, chiamata anche magia delle campagne, non ha testi scritti, non esistono manuali o codici, gli unici testi scritti esistenti sono vecchie orazioni e preghiere, ricavate talvolta da sgualcite immaginette e da antichi santini. Per secoli queste pratiche sono state tramandate a voce, in segreto a chi ne fosse veramente degno. Non esistono costosi rituali di iniziazione, chi sa fa, questa è la regola, anche se esistono pratiche di consacrazione a santi particolari, come San Michele, che permettono una connessione specifica con lo Spirito, una sorta di giuramento solenne. L’iniziazione alla magia popolare sono fondamentalmente i sacramenti della Chiesa Cattolica. Non bisogna confondere la pratica della magia popolare con i lasciti, ossia particolari carismi che vengono tralasciati da persone dotate degli stessi ad i loro figliocci. Tra i lasciti i più noti sono quelli di guarigione (storte, fuoco di sant’Antonio, orzaiolo, guarigione delle ustioni…) e vengono tramandati solitamente nella notte di Natale. Ma la magia popolare, la Benedicaria, come viene chiamata da alcuni, è il trionfo della conoscenza che si riesce ad acquisire e si basa sul merito. “Se sai…fai” si suole dire, quindi conoscere è fondamentale. Dietro ogni santo si cela una virtù, un potere, in ogni pianta un segreto…

    Si tende per natura a dimenticare la fonte di certe pratiche, non esiste una spiegazione a questo fenomeno, tuttavia esistono comportamenti che si tramandano da sempre, perché funzionano, secondo alcuni, perché fanno parte della nostra storia, secondo altri.
    Esiste la convinzione, antica, che certe pratiche funzionano perché ci permettono di avvicinarci a Dio ed il solo contatto con lo Spirito porta particolari grazie, ecco la regola su cui si basano le pratiche della Benedicaria. Santi, angeli o personaggi speciali fungono da trait d’union tra l’uomo e la divinità con il fine di ricevere una particolare grazia. Dio è fonte di ogni grazia, un flusso continuo di benedizioni di cui tutti possono approfittare e beneficiare. Chi dice si a Dio ottiene ogni bene, ma nel momento in cui dubita di se stesso e della propria fede il flusso si perde e sorgono i problemi. Se le cose vanno male, dunque, non è colpa della divinità, ma dell’uomo che dice “no” in una particolare circostanza, a ciò che per natura gli è assicurato. Esistono casi in cui il male sia causato dai cattivi pensieri di terzi, o dall’intervento di spiriti bassi o di demoni, in questo caso esistono moltissimi rituali e pratiche che permettono di neutralizzare tali interventi e tornare a godere delle continue benedizioni di Dio.
    Chi desidera seguire la magia della Benedicaria deve entrare nell’ottica che tutto ciò che chiede lo otterrà, che è una persona benedetta ed ogni giorno, al risveglio, dovrà ringraziare per la meravigliosa giornata che lo aspetta.

    Ogni pratica coinvolge mente, secondo quanto affermato fino ad ora, corpo, nell’opera materiale del rituale e spirito, quello spirito benedetto che permea ogni cosa e che permetterà la realizzazione di ogni richiesta.
    Ogni rituale della Benedicaria può essere virtualmente immaginato in tre parti: richiesta, che proviene dall’operatore, intervento dello spirito, in cui l’operatore deve semplicemente attendere la risposta che sempre avverrà e ultimo fattore, non meno importante, permesso da parte dell’operatore o del beneficiario del rituale di ricevere i doni richiesti. Quest’ultima fase è fondamentale, spesso le persone ottengono e sono ascoltate ma non se ne rendono conto.

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    Edited by Sumotara - 6/4/2015, 20:33
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    Rituale di unione pagano



    handfasting



    L'handfasting, o legare le mani, era una cerimonia in voga in Irlanda e Scozia nei primi tempi cristiani, una sorta di matrimonio di prova celebrato perlopiu' in aree rurali, specialmente quando non era disponibile un prete per officiare il matrimonio religioso. I novelli sposi sarebbero comunque stati legati da questo matrimonio di prova in attesa di quello ufficiale.

    Questa forma rituale di unione e' stata adottata da gruppi neopagani e wiccan per sancire le unioni di quelle coppie che intendono "sposarsi". L'handfasting non ha valenza legale nella maggior parte degli stati, come in Italia stessa, ma puo' averla nel caso in cui l'officiante sia un'autorita' giuridica. In questo caso potrebbe essere riconosciuta dallo Stato.
    Spesso, e' decisione degli sposi rendere ufficiale il matrimonio sposandosi anche giuridicamente.
    L'handfasting, essendo un rito neopagano-wiccan contempla la possibilita di unire due persone dello stesso sesso, essendo la wicca una religione caratterizzata dalla totale apertura verso l'amore, ritenendo importante tanto quello eterosessuale quanto quello omosessuale.
    L'unione, cosi' sancita, puo' durare "un anno e un giorno" oppure "tutta la vita" oppure ancora "per tutta l'eternita'", estendendosi,secondo tali, anche dopo la vita, infatti esso spesso rappresenta l’unione dell’anima ,pittosto che quella fisica, e dunque nel successivo ciclo di reincarnazione i due, dovrebbero incontrarsi nuovamente e ricongiungersi.

    L'handfasting non ha una vera e propria forma rituale, gli elementi introdotti nel rito di handfasting, infatti, possono essere a discrezione della coppia o dal particolare ramo neopagano di appartenenza. Il rito cosi' ha una forma piu' personale, in ogni caso.
    Il legamento delle mani puo' essere officiato dal celebrante, che puo' essere un sacerdote, una sacerdotessa o entrambi, oppure dagli sposi stessi, o ancora dagli invitati alle nozze.
    Il periodo indicato per l'handfasting si colloca nel periodo di Beltane, probabilmente per l'importanza del sabba che vede l'unione della Dea e del Dio. Comunque, questo non e' limitante, e' possibile scegliere qualunque periodo dell'anno.
    Solitamente, durante l'handfasting, gli sposi si scambiano gli anelli, proprio come nelle cerimonie convenzionali. Gli anelli possono riflettere le loro tradizioni culturali e personali, oppure scegliere fedi lisce tradizionali.
    L'elemento chiave della cerimonia comunque resta l'unione delle mani degli sposi con un nastro, il quale simboleggia l'impegno reciproco preso dalla coppia.

    fonte
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    ERBE DI SATURNO



    PINO
    Albero alto, longevo, dotato di spessa corteccia cinerina e foglie aghiformi. Ha proprietà antisettiche, espettoranti, balsamiche e diuretiche.
    Utilizzo Magico: le pigne del Pino si usano per favorire la fertilità e la fecondità; i suoi aghi per allontanare gli spiriti maligni e mescolati con la resina per respingere i malefici al proprio mandante. La corteccia polverizzata e bruciata nella stanza di un malato ne favorisce la guarigione. Il Pino è posto sotto l’influenza di Marte, anche se qualcuno lo attribuisce a Saturno. E' associata a Pan e in genere tutti i satiri.

    ALOE
    Genere di gigliacea dalle foglie larghe e carnose il cui succo è amarissimo.
    Utílizzo Magico: la magia attribuisce all'Aloe un posto d’onore nelle pratiche legate al fuoco, in particolare nella piromanzia. In Africa viene utilizzato per proteggersi dagli spiriti dei defunti e come amuleto contro gli incidenti. La pianta è legata alla buona fortuna e da raccogliere in ghirlande da appendere all’interno delle case.

    CIPRESSO
    Nell’antichità era considerato un albero sacro e non mancava mai nei boschetti intorno ai templi. Sradicarlo era considerato un atto di profanazione del Dio al quale il luogo era dedicato. Il Cipresso figura tra i più antichi ritrovati per guarire. Nel Medioevo si applicavano le sue proprietà emostatiche al trattamento delle emorroidi. Oggi viene utilizzato per le sue virtù antidiarroiche, cicatrizzanti, antisettiche ed espettoranti.
    Utilizzo Magico: miscelato con altre piante rientra in molti rituali di guarigione. Presso i Mesopotamici era considerato uno dei componenti essenziali per la preparazione degli incensi esorcistici.

    MIRRA
    Gommoresina che trasuda da alcuni alberetti originari delle coste orientali dell’Africa Settentrionale e dell'Arabia. Nelle terapie erboristiche viene adoperata per le malattie dell’apparato digerente ed in particolare come colluttorio.
    Utilizzo Magico: le fumigazioni di Mirra sono fortemente purificatrici e amplificano le vibrazioni positive. E’ inoltre utilissima per la meditazione e la contemplazione. Alcuni la usano per i sacchetti talismanici ed i rituali di guarigione. La Mirra è prettamente lunare anche se alcuni la vogliono sotto l’influenza di Marte e Saturno.

    TARASSACO
    Pianta di notevole utilità medica dotata di proprietà diuretiche, calagoghe, coleretiche e lassative.
    Utilizzo Magico: fumigazioni di Tarassaco accentuano la volontà e stimolano le doti spirituali. Da tempo la tradizione popolare associa questa particolare pianta alla veggenza, alle sedute spiritiche e alle pratiche di legamento. I pianeti abbinati al Tarassaco sono Giove e Saturno.

    STORACE
    Sostanza resinosa estratta dallo "Styrax officinalis". Utilizzo Magico: viene adoperato principalmente per le purificazioni e per attrarre la prosperità materiale. Protegge dalle forze negative e potenzia tutti gli altri incensi. La tradizione lo attribuisce a Marte e Saturno;

    ARTIGLIO DEL DIAVOLO
    Questa particolare radice viene consigliata per combattere e debellare i dolori articolari e tutti gli stati infiammatori ossei e muscolari.
    Utilizzo Magico: la tradizione magica indica l’Artiglio del Diavolo tra i componenti di tutte le pratiche di legamento, d'amore e di protezione occulta (esorcismi, contro fatture, ecc...). La pianta è posta sotto l'influenza di Marte e di Saturno.

    ERBE DI GIOVE



    BETULLA
    Albero slanciato con corteccia bianca e chioma piuttosto rada dalle spiccate proprietà diuretiche e coleretiche.
    Utilizzo Magico: questa pianta riveste un ruolo importante all'interno delle tradizioni magiche. Gli si attribuiscono grandi poteri di protezione ed esorcismo. La Betulla è associata a Giove.

    BENZOINO
    E’ la goccia resinosa di un arbusto originario del Sud-Est asiatico: lo "Styrax Benzoin". Ne esistono due qualità diverse:
    -Benzoino del Siam: è la varietà più preziosa; di colore giallastro con sfumature più ambrate e odore finissimo.
    -Benzoino di Sumatra: più grigiastro e considerato di minor valore rispetto al precedente. Il suo aroma è meno pungente e penetrante.
    Utilizzo Magico: per tradizione il Benzoino è un ottimo catalizzatore per tutte le pratiche di accrescimento finanziario e materiale. Sviluppa le qualità intellettive, la sensibilità e l’ottimismo ed è inoltre un ottimo coadiuvante nelle operazioni di terapeutica occulta. Viene bruciato nei negozi e nelle bancarelle all’apertura mattutina al fine di attirare i clienti ed indurli a spendere di più. A tal scopo viene inoltre conservata a pezzettini vicino all'incasso dell'esercizio. Il Benzoino è posto sotto l’influenza di Giove.

    EUCALIPTUS
    Pianta nota per le sue qualità balsamiche, antisettiche, espettoranti e febbrifughe.
    Utilizzo Magico: le foglie di questo albero vengono impiegate in particolar modo nei rituali di guarigione e come ingrediente base per molti incensi terapeutici.

    QUERCIA
    Grande albero sacro sempreverde.
    Utilizzo Magico: da sola o insieme ad altri ingredienti propizia la fortuna e la prosperità. Ha inoltre un forte potere terapeutico e purificatore. La ghianda della Quercia è il simbolo della potenzialità ed ha anch'essa un forte potere protettivo.

    MENTA
    E' un ottimo analgesico, antisettico, digestivo, tonico ed eupeptico.
    Utilizzo Magico: il suo profumo accresce la forza psico-fisica e la volontà favorendo al tempo stesso il benessere e l’ottimismo. Sin tempi antichi è adoperata soprattutto nei rituali di guarigione e purificazione. Rientra anche nei composti per la fortuna ed il commercio. Questa pianta profumata è posta sotto l'influenza di Giove.

    ISSOPO
    Pianta aromatica dalle proprietà aperitive, bechiche, carminative, espettoranti e stimolanti.
    Utilizzo Magico: é universalmente conosciuto per le sue virtù purificatric ed è impiegata per le abluzioni e nei rituali purificatori. Tra tutti i popoli antichi l'Issopo veniva utilizzato (se ne adoperavano alcuni rametti come aspersorio) per spruzzare di acqua consacrata altari o luoghi sacri. Appendere un rametto o un sacchettino d’Issopo in casa previene il malocchio e le influenze negative in genere. Questa pianta è astralmente legata alla Luna e a Giove.

    CEDRO DEL LIBANO
    Esistono svariate qualità di questo grande albero, ma quella più conosciuta e la sola ad avere una radicata tradizione magica è quella proveniente dal Libano (Cedrus Libani) da non confondersi con l'altra grande varietà quella Atlantica.
    Utilizzo Magico: possiede un forte potere purificatore e la capacità di scacciare i cattivi sogni e allontanare gli spiriti e i geni malvagi. Il legno di questa pianta attira inoltre la prosperità materiale e rientra perciò come ingrediente negli incensi per i rituali di accrescimento economico. Il Cedro è posto sotto l’influenza di Giove ma possiede anche caratteristiche solari.

    TIGLIO
    Albero imponente che può vivere fino a mille anni. Nella tradizione erboristica viene impiegato soprattutto per le sue proprietà sedative, antispasmodiche, ipotensive, emollienti e lenitive.
    Utilizzo Magico: è considerato ovunque un albero benefico e protettore. I suoi fiori sono ricercati per i rituali d’amore e per propiziare il sonno e i sogni. Il Tiglio viene inoltre inserito nei sacchetti talismanici per proteggersi dai pericoli del corpo. E’ posto sotto l’influenza di Giove e della Luna.

    ERICA
    Il nome latino della pianta, derivato dal verbo greco spezzare, alludendo alla sua virtù di disgregare i calcoli urinari. Questo arbusto dai fiori violetti possiede infatti proprietà diuretiche e antisettiche delle vie urinarie.
    Utilizzo Magico: in generale viene usata come portafortuna e per potenziare amuleti e talismani. Le scope fatte con ramoscelli di Erica esorcizzano gli ambienti durante la pulizia dei pavimenti o giornaliera o fatta prima di iniziare un lavoro magico. Fumigazioni di Erica tengono inoltre lontano gli spiritelli ed i folletti.

    ERBE DI MERCURIO



    LAVANDA
    Nome popolare NARDO. In erboristeria viene impiegata per le sue doti calmanti e antispasmodici, per curare le contusioni, la debolezza organica, i raffreddori, le vertigini e la faringite.
    Utilizzo Magico: La lavanda è da sempre usata nei riti e nei sacchettini talismatici d'amore ma le sue proprietà sono anche di protezione, purificazione, pace interiore e longevità. Può essere aggiunta nei bagni di purificazione e strofinata sulla carta che si usa per lettere d'amore.

    FELCE
    In erboristeria viene impiegata come vermifugo e antinevralgico.
    Utilizzo Magico: Da sempre usata per le sue virtù protettive, di esorcismo, purificazione, fortuna, ricchezza e salute. Se piantata nei pressi dell'uscio di casa dona protezione all'abitazione. Bruciata all'aperto propizia l'arrivo della pioggia.

    MAGGIORANA
    In erboristeria viene impiegata come antispasmodico, digestivo, diuretico e nella cura del raffreddore.
    Utilizzo Magico: Essa influisce positivamente su amore, felicità, protezione e denaro. Una miscela di violetta e maggiorana inserita in un sacchetto talismanico funge da amuleto contro i raffreddori e se coltivata in giardino o sulla terrazza diviene uno scudo contro il male. Se regaliamo una piantina di maggiorana a una persona depressa le ridoniamo il buon umore. Utile anche nei sacchettini per propiziare l'arrivo di denaro.

    FAGIOLO
    Comunemente usato in cucina questa pianta dona protezione, facilita le riconciliazioni ed è attivo negli esorcismi.
    In erboristeria viene impiegato come antidiabetico e diuretico.
    Utílizzo Magico: Il fagiolo viene usato negli incantesimi contro gli stregoni e come amuleto contro negatività e male in genere. Tre fagioli inseriti in un sacchettino talismanico rosso aiutano ad alleviare i disturbi di impotenza oppure, se messi sulla soglia di un negozio, attirano i clienti in special modo maschi.

    NOCCIOLO
    E’ un arbusto che cresce in zone collinari e sub-montane. Viene particolarmente indicato nei casi di emorroidi, vene varicose, varici, flebiti, diarrea e ipersudorazione.
    Utilizzo Magico: con i suoi rami i rabdomanti fanno le bacchette per cercare l’acqua così come i maghi le bacchette per i loro rituali magici. Per i popoli del Nord il Nocciolo è simbolo di fertilità e saggezza ma viene anche reputato il legno migliore per preparare scudi magici e cerimoniali. E' inoltre utilizzato nelle pratiche divinatorie e terapeutiche e alcuni testi antichi lo consigliano per ottenere la fedeltà coniugale. E’ posto sotto l’influenza di Mercurio e in parte del Sole.

    ANICE
    La parola Anisum deriva dal greco Anayo, brucio, eccito, facendo allusione alle caratteristiche della pianta. I frutti di Anice (detti impropriamente semi) hanno virtù antispasmodiche, digestive, depurative e stimolanti.
    Utilizzo Magico: viene utilizzato per favorire le operazioni finanziarie e lavorative. E’ inoltre utile per infondere vitalità, ottimismo e altruismo e migliorare i rapporti sociali. In alcune regioni lo usano come amuleto protettivo per gli ambienti e per i neonati.

    ERBE DI VENERE



    ARANCIO
    Nelle cure erboristiche viene utilizzato per calmare gli stati di nervosismo, inoltre è utile contro l’insonnia, la tosse convulsa e la cattiva digestione.
    Nella Magia: il fiore d’arancio è essenziale per la preparazione dei “sacchetini d’amore”. Esso ha un effetto stimolante e afrodisiaco che si ottiene facendo il bagno in un’infusione di fiori d’arancio. Questa pianta viene posta sotto l’influenza di Venere ma gli si attribuiscono anche caratteristiche solari.

    BARDANA
    E’ una pianta, dotata di una forte radice che raggiunge un metro di profondità, ha proprietà diuretiche e depuratorie, antisettiche e cicatrizzanti.
    Nella Magia: viene utilizzata la sola radice che raccoglie in sé tutti i poteri di guarigione e protezione della pianta madre. Bruciando alcune parti della radice si ottiene una fumigazione purificatrice. Alcuni pezzetti, portati su di sé costituiscono un ottimo amuleto per tenere lontane le persone negative.

    ROSA
    E’ una pianta che nelle cure erboristiche viene usata come tonico e astringente per sciacqui ed impacchi.
    Nella Magia: è associata ai sentimenti e alle emozioni ed è quindi un ingrediente indispensabile nelle pratiche magiche d’amore. Costituisce inoltre un valido ingrediente nei rituali di guarigione. Più in generale dona pace e benessere.

    VERBENA
    E’ una piantina ruvida dai fiori privi di profumo famosa per le qualità antinevralgiche, depurative e amaricanti. Viene utilizzata la Verbena Officinale e quella Odorosa.
    Nella Magia: E’ una pianta sacra, considerata efficacissima nei rituali d’amore e nei sacchetti talismanici di riavvicinamento. Agisce sulla volontà e le venivano attribuite virtù afrodisiache e la capacità di riattivare amori spenti e perciò la chiamavano “Herba Veneris”. E’ inoltre utile per pulire gli altari e i luoghi di culto in genere.

    MIRTO
    E’ un Albero o arbusto sempreverde con foglie aromatiche dalle proprietà, balsamiche, astringenti, rinfrescanti e antisettiche.
    Nella Magia: è un ingrediente base per tutti i sacchetti talismanici d’amore ed i rituali d’attrazione. Grazie alla sua componente “marziale”, costituisce un’ottima protezione occulta.

    ERBE DI MARTE



    CARDO SANTO
    Dal Medio-Evo il Cardo magico per eccellenza,in erboristeria è rinomato per le sue proprietà aperitive, calagoghe, diuretiche e toniche.
    Nella Magia: E una pianta,che dona forza e protezione. Bruciare il Cardo produce l’effetto di allontanare le negatività. Il Cardo Santo rientra inoltre negli ingredienti di antichi rituali di guarigione ed esistono ancora delle regioni dove se ne fanno delle pozioni ed infusi da somministrare ai depressi ed ai malinconici.

    AGLIO
    Il nome deriva dal celtico. In erboristica viene utilizzato per le sue proprietà antisettiche, calagoghe, espettoranti, ipotensive e vermifughe.
    Nella Magia: fin dai tempi più remoti l’Aglio ha un ruolo importante nel campo dell’occulto. Ne troviamo testimonianze tra i Greci ed i Romani e persino tra gli Egizi. L’aglio ha il potere di assorbire il male e le malattie così come la possibilità di prevenirle. E’ di sovente usato anche come afrodisiaco.

    GALBANO
    E’ una Gommoresina di odore balsamico, molto acre e pungente, che si ricava dalla pianta omonima originaria della Persia. E un liquido denso ed appiccicoso dal colore rosso-scuro.
    Nella Magia: stimola le forze psico-fisiche e la vitalità; protegge dai malefici ed è usata per fare ricadere il male su colui che lo ha provocato.

    GENZIANA
    E’ una pianta riconoscibile per il calice e la corolla del suo fiore a forma di campana e dal caratteristico colore azzurro-violetto. Ha proprietà digestive, eupeptiche, aperitive, calagoghe e febbrifughe.
    Nella Magia: la radice profumata viene utilizzata per sviluppare e risvegliare l’amore e per proteggersi dalle stregonerie e dalle maledizioni. Questa pianta inoltre, grazie al suo potere catalizzatore, può rinforzare le virtù magiche delle erbe che entrano in contatto con essa. La Genziana è posta sotto l’influenza di Marte.

    RADICE DEL DIAVOLO
    I Celti e le popolazioni nordiche, sostituivano con questa radice antropomorfa la più nota Mandragora, quasi impossibile da reperirsi a quelle latitudini.
    Nella Magia: i suoi poteri magici sono innumerevoli paragonabili a quelli della Mandragora stessa. Si rivela infatti un’infallibile protezione, una potente catalizzatrice di fortuna e prosperità ed inoltre facilita e intensifica tutte le operazioni magiche e divinatorie. La Radice del Diavolo comprende le sette astralità anche se fra tutte domina Marte.

    GALANGA
    Rizoma na pianta originaria della Cina e delle Indie dal colore scuro e dal sapore aromatico e amarognolo.
    Nella Magia: pianta miracolosa dalle virtù quasi universali tanto da venire inserita in ogni tipo di mistura per aumentarne le potenzialità. Portarne su di sé un rizoma attira la fortuna e propizia salute e lunga vita. Le fumigazioni di Galanga spezzano le Maledizioni sviluppando al tempo stesso i poteri psichici. Questa radice viene vivamente consigliata per i sacchetti talismanici d’amore e per i rituali a sfondo sessuale.

    ORTICA
    Viene utilizzata soprattutto come antireumatico, diuretico, antianemico e antidiabetico.
    Nella Magia: le virtù protettrici dell’Ortica sono conosciute da secoli: per respingere un maleficio al suo mandante indossare un sacchetto talismanico contenente foglie e radici di Ortica “vitalizzate”. Fumigazioni di questa pianta eliminano inoltre le negatività presenti in un ambiente e allontanano i nemici.

    ROSMARINO
    Questa pianta cresce spontaneamente nei pressi del mare ed è tipica di tutta la flora di tipo mediterraneo. Ha notevoli qualità antisettiche, emmenagoghe, antispasmodiche e carminative.
    Nella Magia: il Rosmarino è noto soprattutto per le sue notevoli proprietà protettive e purificatrici e per le sue virtù terapeutiche. Costituisce un valido amuleto antimalocchio. Il pianeta che lo governa è il Sole anche se risente al tempo stesso dell'influenza di Marte.

    RUTA
    E’ un erba perenne, sempreverde, dalle proprietà digestive, capillarotrode, emmenagoghe e rubefacenti.
    Nella Magia: viene usata soprattutto per guarire; le sue foglie messe a rinvenire nell’acqua tiepida e compresse sulle tempie e sulla fronte respingono efficacemente i mal di testa. La Ruta riveste un ruolo molto importante nei rituali esorcistici.

    SANDALO bianco – SANDALO rosso
    Albero Indiano che fornisce questo legno dall’odore caratteristico. Si trova in due colorazioni diverse: bianco detto citrino e rosso.
    Nella Magia: le fumigazioni di Sandalo accrescono la volontà e stimolano l’intelligenza risvegliando le energie assopite. Allontanano inoltre gli influssi negativi rivelandosi indispensabili durante le preghiere, le orazioni, la meditazione e le invocazioni. Il Sandalo bianco o citrino è posto sotto l’influenza di Venere e della Luna, mentre quello rosso sotto l’influenza di Marte.

    SANGUE DEL DRAGO intero o a pezzi
    Resina che stilla dalla screpolatura della corteccia di una pianta appartenente alla famiglia delle dracene di origine tropicale, conosciuta con il nome scientifico di “Calamus Draco”.
    Nella Magia: questa rara e preziosa resina di colore rosso viene adoperata in particolare per attrarre potere, amore e protezione. E’ uno dei principali ingredienti per i sacchetti talismanici e le polveri di potenza. Particolari agglomerati di questa resina a forma di “palle”, detti “cuori di drago”, vengono utilizzati interi nelle magie d’attrazione e d’amore.

    TIMO
    Piccolo arbusto legnoso dall’odore aromatico adoperato nella medicina popolare per le sue doti antisettiche anticatarrali e balsamiche.
    Nella Magia: pianta utilizzata soprattutto come difesa anti-magica, sia contro i malefici che gli attacchi larvali veri e propri. Insostituibile per disinfestare case e ambienti e per purificare persone e oggetti, viene inoltre usato come coadiuvante nelle pratiche magico-terapeutiche.

    BIANCOSPINO
    Pianta spinosa dai fiori bianchi. Presenta proprietà antispasmodiche, cardiotoniche, sedative, vasodilitatrici.
    Nella Magia: Una volta le veniva attribuita la capacità di propiziare la fertilità in tutte le sue forme e, contemporaneamente, la castità dove necessario. Mazzetti di Fiori di Biancospino vengono messi nelle culle per proteggere i bambini. Bruciati producono un valido scudo medianico.

    ARTEMISIA
    Il nome di questa pianta è probabilmente legato alla Dea Artemide e alla regina Artemisia che per prima ne scoprì e divulgò le virtù terapeutiche. Ricca infatti di proprietà aperitive e digestive deve essere comunque usata con precauzione perché in dosi eccessive può rivelarsi tossica.
    Utilizzo Magico: Bruciata da sola o con altre erbe appropriate sviluppa dei principi attivi che favoriscono gli stati medianici ed i poteri psichici. In Inghilterra questa pianta è infatti parte integrante di rituali evocatori e spiritici. In molti luoghi (compresa l’Italia) viene invece utilizzata per scacciare malefici e negatività. Un infuso di Artemisia è indispensabile per pulire e magnetizzare sfere e specchi magici. Questa pianta è posta sotto l’influenza di Marte e della Luna.

    ESTRAGONE
    Pianta originaria dell’Asia-Settentrionale ma presente ormai in in tutto il mondo dalle proprietà antisettiche, carminative, digestive e stimolanti.
    Utilizzo Magico: questa pianta, ed in particolare la sua radice, che gli Arabi chiamano "Tarkhom", ha straordinari poteri afrodisiaci e di richiamo magico-sessuale sfregandosi anche il corpo e le vesti con questa radice. L’Estragone è posto sotto l’influenza di Venere e di Marte.

    ERBE DELLA LUNA



    GARDENIA
    E’ una pianta dai fiori bianchissimi e molto odorosi. Nella magia: secondo la tradizione la Gardenia deve essere adoperata per il suo alto potenziale di vibrazioni spirituali. I suoi petali efficaci negli incensi dei rituali di guarigione e d’amore.

    CANFORA
    E’ un Albero sacro dell’Estremo Oriente e del Giappone il cui estratto cristallino è oggi quasi completamente ottenuto via chimica a causa della complessità e della lunghezza delle pratiche di estrazione naturale. Nella Magia: la Canfora viene utilizzata per placare gli istinti carnali e per stimolare il raggiungimento dell’estasi mistica. E’ un valido ingrediente per gli incensi divinatori.

    NINFEA
    E’ una pianta rizomatosa perenne delle acque dolci stagnanti, presenta fiori bianchissimi e foglie larghe e piatte. Nella Magia: respirare il profumo della Ninfea fortifica il corpo astrale e lo protegge, le fumigazioni del rizoma, in un rituale, combattono i legamenti d’amore, mentre alcuni pezzetti portati su di sé favoriscono la fortuna attraendo la misericordia divina.

    PAPAVERO
    E’ un fiore rosso dotato di virtù calmanti (narcotiche), decongestionanti e diaforetiche.
    Nella Magia: viene adoperato per avere sogni profetici, nei rituali divinatori e in alcuni incensi lunari.

    AGNOCASTO
    E’ un alberetto con foglie vellutate nella parte inferiore con spighe di fiori violacei ed a volte anche bianchi. Utilizzato come rinfrescante e rilassante. Nella Magia: E’ utile nelle pratiche mistiche e estatiche.

    GELSOMINO
    Arbusto rampicante e infestante dai fiori stellati bianchi e odorosissimi, originario dell’Asia-Centrale. Nella Magia: i fìori secchi rientrano nelle misture per i sacchetti talismanici e negli incensi d’amore. La pianta dell’amore. I fiori, bruciati nella stanza prima di coricarsi, favoriscono i sogni medianici, mentre portati indosso propiziano i rientri di denaro e la prosperità.

    IRIS
    E’ una pianta perenne, molto resistente, dal cui rizoma si ricava una polvere bianca utilizzata in terapeutica ed in magia. Nella Magia: guarigioni soprattutto delle malattie di origine nervosa, allontana le presenze negative, aumenta le capacità divinatorie e propizia l’amore spirituale. Bruciarne una piccola quantità prima di dormire favorisce i sogni profetici.

    ERBE DEL SOLE



    IPERICO
    E’ un piccolo arbusto, dall’odore balsamico, che cresce nelle zone temperate, in erboristeria viene considerato un ottimo cicatrizzante e antispasmodico, oltre ad essere un eccellente rimedio contro gli eritemi e le scottature solari.
    Nella Magia: è stato adoperato per allontanare gli spiriti malefici ed i demoni. Appendendone dei rametti sulle pareti e le finestre di casa agisce come amuleto protettivo e portafortuna.

    LAURO o ALLORO
    E’ il simbolo della gloria e del successo, ha proprietà antisettiche, espettoranti, cicatrizzanti e stomachiche.
    Nella Magia: stimola la volontà e l’energia fisica, aiutando nel successo e la riuscita. In infuso fornisce una pozione di chiaroveggenza , per esempio Le sacerdotesse di Esculapio inalavano il profumo del Lauro bruciato prima di profetizzare ed effettuare viaggi fuori del corpo. Il Lauro è inoltre un potente purificatore indicato anche per la pulizia degli altari e dei luoghi di culto. L’acqua, alla quale venga mescolato del Lauro, viene usata per le abluzioni rituali personali.

    FRASSINO
    Il suo utilizzo viene consigliato negli stati gottosi e per combattere reumatismi e artriti.
    Nella Magia: viene usato soprattutto nei rituali di guarigione, salute e protezione. Alcune foglie di Frassino poste sotto l’orecchio si dice che favorirebbero i sogni profetici. Le fumigazioni di questa pianta garantiscono dagli attacchi occulti e dalle influenze malefiche. E’ il legno migliore per preparare le bacchette terapeutiche.

    GINEPRO
    E’ un arbusto cespuglioso con delle qualità diuretiche, balsamiche, anticatarrali, antireumatiche e depurative.
    Nella Magia: nell’antichità venivano utilizzate soprattutto le bacche, bruciandolo insieme ad altre sostanze durante i rituali di esorcismo. Appendere dei rametti di Ginepro all’interno delle abitazioni protegge dagli spiriti maligni e dai ladri.

    VISCHIO
    E’ una pianta con foglie verdi, fiori poco vistosi con frutto in bacca perlacea dalla polpa molle e velenosa.
    Nella Magia: è un albero sacro. La tradizione classica lo reputa altamente protettivo e propiziatore di fecondità, creatività e fortuna. Viene inoltre consigliato per accattivarsi l’aiuto degli dei.

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